Un’edizione che presenta chiari segnali di crescita del festival
Un cartellone di tutto rispetto, tre serate dense di musica, alcuni ospiti stranieri, modi differenti di intendere il blues
Il festival si mostra sensibile verso la musica della realtà locale e per questo ha bandito un concorso per artisti emergenti chiamato “Blues From Sardinia”. Un pretesto, ammette l’associazione, per censire quanti amano e praticano attivamente il blues in Sardegna, oltre ad essere un incentivo alla diffusione e all’apprezzamento di questo genere musicale.
La rassegna si articola in tre giornate, tra il 28 e il 30 luglio del 1994.
Apertura segnata dal ritorno della Morblus di Roberto Morbioli che aveva positivamente impressionato il pubblico di Narcao l’anno precedentemente. È affiancato da Daniele Scala alle tastiere, Luca Zulian al basso e Lele Zamperini alla batteria. La stessa serata è dominata dalla voce di Aida Cooper e la sua Nite Life, una band formata nel 1985. La vocalist inizia a cantare da giovane nel coro della chiesa, per poi approdare negli studi di registrazione come collaboratrice di altri artisti. Poi l’amicizia con Cooper Terry ha contribuito a indirizzare l’ambito della sua attività verso il Blues. Sul palco di Narcao è affiancata da Marco Limido alla chitarra, Giovanni Guerretti alle tastiere, Lillo Rogati al basso e Pino Litrenta alla batteria.
È il gruppo vincitore del primo concorso indetto dal festival ad aprire la seconda serata: i Blues Worshippers sono un trio guidato dal chitarrista e armonicista Vittorio Pitzalis con Fabio Scasseddu al basso e Sergio Atzeni alla batteria. Precedono l’armonicista Johnny Mars e i genovesi Big Fat Mama. Mars inizia a suonare l’armonica all’età dieci anni e da allora la sua passione musicale si rivolge al blues.
Da New York approda a San Francisco per il definitivo salto di qualità e arriva a Londra nel 1972. La lunga permanenza nel continente europeo gli consente di collaborare con band come quella ligure dei Big Fat Mama, che schiera Franco Trisciuzzi alla chitarra, Piero De Luca al basso e Enrico Tixi alla batteria, imponendosi come una delle migliori nell’ambito del rock blues italiano.
Serata finale esplosiva quella del 30 luglio con le esibizioni di Andy J. Forest e della Treves Blues Band. Forest è cresciuto a New Orleans ma trova la sua definitiva consacrazione in Europa dove si trasferisce nel 1978. Da allora ha suonato l’armonica per diversi artisti italiani, da Guccini a Zucchero, da Finardi a Caputo. A Narcao lo affiancano Harold J. Scott al basso, Jack Koll alla chitarra e J.J. Juliano alla batteria. Per quanto riguarda il milanese Treves, non sono necessarie presentazioni: sulla scena fin dagli anni ‘70, fedelissimo alla musica del diavolo e padrino del Blues in Italia. La Treves Blues Band ha origine nel 1974 e al Narcao Blues si presenta con Renato Scognamiglio alla chitarra, Luigi De Lorenzo al basso e Andrea Costanzo alla batteria.
La rassegna offre anche un fuori programma, una parentesi pop che ospita il cantautore Ignazio Vacca per presentare in anteprima i materiali registrati nel suo studio di Perdaxius, destinati a confluire nella sua prima produzione discografica. La sua performance è sostenuta da Raffaella Bandiera alle tastiere, Paolo Deriu alla chitarra, Stefano Sulas al basso e Danilo Cadeddu alla batteria.